{"id":860,"date":"2025-02-25T16:57:33","date_gmt":"2025-02-25T16:57:33","guid":{"rendered":"https:\/\/www.mimmoderosa.it\/formazione\/?page_id=860"},"modified":"2025-02-25T18:42:59","modified_gmt":"2025-02-25T18:42:59","slug":"tour-roma-italiano","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/www.mimmoderosa.it\/formazione\/erasmus\/tour-roma-italiano\/","title":{"rendered":"Tour Roma (italiano)"},"content":{"rendered":"
Camminando per le strade di Roma<\/strong><\/span><\/p>\n Il Colosseo<\/strong><\/span>, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio (in latino Amphitheatrum Flavium) o semplicemente Amphitheatrum (in italiano: Anfiteatro), \u00e8 il pi\u00f9 grande anfiteatro romano del mondo (in grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 50 000 e 87 000), situato nel centro della citt\u00e0 di Roma. \u00c8 il pi\u00f9 importante anfiteatro romano, nonch\u00e9 il pi\u00f9 imponente monumento dell’antica Roma che sia giunto fino a noi. <\/span> L’edificio forma un ovale policentrico di 527 m di perimetro, con assi che misurano 187,5 e 156,5 m. L’arena all’interno misura 86 \u00d7 54 m, con una superficie di 3357 m\u00b2. L’altezza attuale raggiunge 48 m, ma originariamente arrivava a 5<\/span><\/p>\n 2 m. La struttura esprime con chiarezza le concezioni architettoniche e costruttive romane della prima Et\u00e0 imperiale, basate rispettivamente sulla linea curva e avvolgente offerta dalla pianta ellittica e sulla complessit\u00e0 dei sistemi costruttivi. Archi e volte sono concatenati tra loro in un serrato rapporto strutturale.<\/span><\/p>\n Il nome “Colosseo” si diffuse solo nel Medioevo, e deriva dalla deformazione popolare dell’aggettivo latino “colosseum” (traducibile in “colossale”, come appariva nell’Alto Medioevo tra le casette a uno o due piani)o, pi\u00f9 probabilmente, dalla vicinanza della colossale statua acrolitica di Nerone che sorgeva nei pressi. Presto l’edificio divenne simbolo della citt\u00e0 imperiale, espressione di un’ideologia in cui la volont\u00e0 celebrativa giunge a definire modelli per lo svago e il divertimento del popolo. <\/span> Via dei Fori Imperiali<\/strong><\/span> \u00e8 una delle pi\u00f9 scenografiche strade di Roma; aperta nel 1932 con il nome di via dell’Impero, prende la sua attuale denominazione dai resti monumentali dei fori di Cesare, di Augusto, di Nerva, della Pace e di Traiano che si possono ammirare percorrendola. Collega piazza Venezia con il Colosseo, che ne costituisce il traguardo visivo. \u00c8 alberata a pini domestici, i caratteristici “pini di Roma”. Il Campidoglio<\/strong><\/span>, detto anche Monte Capitolino (Mons Capitolinus), \u00e8 il pi\u00f9 piccolo dei colli su cui venne fondata Roma. <\/span> La statua equestre di Marco Aurelio<\/strong><\/span>. Corrisponde ad un unicum, in quanto la sola di tipo equestre di et\u00e0 imperiale in bronzo a giungerci integra. Essa venne realizzata tra 161 e 180 d.C. probabilmente in corrispondenza dei tributi riservatigli per le vittorie nelle campagne germaniche e sarmatiche nel 176 d.C. o immediatamente dopo la sua morte. La sua originale collocazione non \u00e8 del tutto sicura: alcuni studiosi pensavano fosse stata inizialmente eretta nel Foro e poi spostata, ma la maggioranza sembra attualmente d\u2019accordo nel posizionarla fin dall\u2019inizio in Laterano.<\/span><\/p>\n Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II<\/strong><\/span> o (mole del) Vittoriano, chiamato per sineddoche Altare della Patria, \u00e8 un monumento nazionale italiano situato a Roma, in piazza Venezia, sul versante settentrionale del colle del Campidoglio; \u00e8 opera dell’architetto Giuseppe Sacconi. \u00c8 situato al centro della Roma antica e collegato a quella moderna grazie a strade che si dipartono a raggiera da piazza Venezia. La sua costruzione inizi\u00f2 nel 1885 e i lavori si conclusero nel 1935; tuttavia, gi\u00e0 nel 1911, il monumento fu inaugurato ufficialmente e aperto al pubblico in occasione delle celebrazioni del cinquantenario dell’Unit\u00e0 d’Italia. Da un punto di vista architettonico \u00e8 stato pensato come un moderno foro, un’agor\u00e0 su tre livelli collegati da scalinate e sovrastati da un portico caratterizzato da un colonnato. <\/span> Piazza Navona<\/strong><\/span> \u00e8 una delle pi\u00f9 celebri piazze monumentali di Roma, abbellita in stile monumentale dalla famiglia Pamphili per volere di papa Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphili) con la forma tipica di un antico stadio. <\/span> Il Pantheon<\/strong><\/span> (in greco antico: \u03c0\u03ac\u03bd\u03b8\u03b5\u03c9\u03bd [\u1f31\u03b5\u03c1\u03cc\u03bd]?, P\u00e1ntheon [hier\u00f3n], “[tempio] di tutti gli dei”), in latino classico Pantheum, \u00e8 un edificio della Roma antica situato nel rione Pigna nel centro storico, costruito come tempio dedicato a tutte le divinit\u00e0 passate, presenti e future. Fu fondato nel 27 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto, che lo dedic\u00f2 alla dea Cibele e a tutti gli dei. <\/span>Fu\u00a0<\/span>fatto ricostruire dall’imperatore Adriano presumibilmente dal 112-115 fino al 124 d.C. circa, dopo che gli incendi dell’80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione precedente di et\u00e0 augustea.<\/span>\u00c8 composto da una struttura circolare unita a un pronao in colonne corinzie (otto frontali e due gruppi di quattro in seconda e terza fila) che sorreggono un frontone. <\/span><\/p>\n La grande cella circolare, detta rotonda, \u00e8 cinta da spesse pareti in muratura e da otto grandi piloni su cui \u00e8 ripartito il peso della caratteristica cupola emisferica in calcestruzzo che ospita al suo apice un’apertura circolare detta oculo, il quale permette l’illuminazione dell’ambiente interno. L’altezza dell’edificio calcolata all’oculo \u00e8 pari al diametro della rotonda, caratteristica che rispecchia i criteri classici di architettura equilibrata e armoniosa. A quasi due millenni dalla sua costruzione, la cupola intradossata del Pantheon \u00e8 <\/span>ancora oggi una delle cupole pi\u00f9 grandi di tutto il mondo, e nello specifico la pi\u00f9 grande costruita in calcestruzzo romano. <\/span>All’inizio del VII secolo il Pantheon venne donato dall’imperatore d’oriente Foca a papa Bonifacio IV e fu convertito in basilica cristiana chiamata Santa Maria della Rotonda o Santa Maria ad Martyres, il che gli ha consentito di sopravvivere quasi integro alle spoliazioni patite dagli altri edifici della Roma classica. Gode del rango di basilica minore ed \u00e8 l’unica basilica di Roma oltre<\/span>\u00a0a quelle patriarcali ad avere ancora un capitolo. Gli abitanti di Roma lo chiamavano popolarmente la Rotonna (“la Rotonda”), da cui derivano anche il nome della piazza e della via antistanti.<\/span> La Fontana di Trevi<\/strong><\/span> \u00e8 la pi\u00f9 grande fra le celebri fontane di Roma. La colonna dell’Immacolata<\/strong><\/span> \u00e8 un monumento di Roma, situato in Piazza di Spagna e accanto al palazzo di Propaganda Fide, progettato dall’architetto Luigi Poletti. La colonna fu finanziata da Ferdinando II delle Due Sicilie, come atto simbolico che chiudeva la lunga crisi per l’interruzione della vecchia tradizione della Chinea.<\/span><\/p>\n Piazza di Spagna<\/strong><\/span>, ai piedi della scalinata di Trinit\u00e0 dei Monti che la collega all’omonima piazza, \u00e8 una delle pi\u00f9 famose di Roma. Deve il suo nome al palazzo di Spagna, sede dell’ambasciata dello Stato iberico presso la Santa Sede dal 1622. Vista dall’alto appare come la forma ad \u201cali di farfalla\u201d, formata da due triangoli con il vertice in comune. Al centro della piazza vi \u00e8 la nota fontana della Barcaccia, che risale al primo periodo barocco, realizzata da Pietro Bernini e da suo figlio, il pi\u00f9 celebre Gian Lorenzo. L’8 settembre 1857 Papa Pio IX inaugur\u00f2 la Colonna dell’Immacolata che presiede Piazza di Spagna in ricordo della definizione del dogma dell’Immacolata Concezione.<\/span><\/p>\n La scalinata di Trinit\u00e0 dei Monti <\/strong><\/span><\/span> Venne progettata sia da Alessandro Specchi sia da Francesco De Sanctis dopo generazioni di lunghe e accese discussioni su come il ripido pendio sul lato del Pincio dovesse essere urbanizzato per collegarlo alla chiesa. La soluzione scelta fu quella di De Sanctis: una grande scalinata decorata da numerose terrazzegiardino, che in primavera ed estate viene addobbata splendidamente con molti fiori, soprattutto azalee. La sontuosa, aristocratica scalinata, posta all’apice di un lungo asse viario che portava al Tevere, fu disegnata in modo che avvicinandosi gli effetti scenici aumentassero <\/span> Camminando per le strade di Roma Il Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio (in latino Amphitheatrum Flavium) o semplicemente Amphitheatrum (in italiano: Anfiteatro), \u00e8 il pi\u00f9 grande anfiteatro romano del…<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"parent":639,"menu_order":0,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","template":"","meta":{"footnotes":""},"class_list":["post-860","page","type-page","status-publish","hentry"],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.mimmoderosa.it\/formazione\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/860","targetHints":{"allow":["GET"]}}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.mimmoderosa.it\/formazione\/wp-json\/wp\/v2\/pages"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.mimmoderosa.it\/formazione\/wp-json\/wp\/v2\/types\/page"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.mimmoderosa.it\/formazione\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.mimmoderosa.it\/formazione\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=860"}],"version-history":[{"count":10,"href":"https:\/\/www.mimmoderosa.it\/formazione\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/860\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":870,"href":"https:\/\/www.mimmoderosa.it\/formazione\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/860\/revisions\/870"}],"up":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.mimmoderosa.it\/formazione\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/639"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.mimmoderosa.it\/formazione\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=860"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}
\nInserito nel 1980 nella lista dei Patrimoni dell’umanit\u00e0 dell’UNESCO – insieme all’intero Centro storico di Roma, alle Zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia e alla Basilica di San Paolo fuori le mura \u2013 nel 2007, unico monumento europeo, \u00e8 stato anche inserito fra le Nuove sette meraviglie del mondo a seguito di un concorso organizzato da New Open World Corporation (NOWC). <\/span>
\nL’anfiteatro fu edificato in epoca Flavia su un’area al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzio<\/span>ne, iniziata da Vespasiano nel 70 d.C., fu conclusa da Tito, che lo inaugur\u00f2 il 21 aprile nell’80 d.C. Ulteriori modifiche vennero apportate durante l’impero di Domiziano, nel 90 d.C.<\/span><\/p>\n<\/p>\n
\nAnticamente era usato per gli spettacoli dei gladiatori e altre manifestazioni pubbliche (spettacoli di caccia, battaglie navali, rievocazioni di battaglie famose e drammi basati sulla mitologia classica). Non pi\u00f9 in uso dopo il VI secolo, l’enorme struttura venne riutilizzata nei secoli, anche come cava di materiale. Oggi \u00e8 un simbolo della citt\u00e0 di Roma e una delle maggiori attrazioni turistiche sotto forma di monumento archeologico regolarmente visitabile.<\/span><\/p>\n <\/span>
\nOltre che sui Fori Imperiali, la via si affaccia su altri celebri monumenti romani: sulla basilica di Massenzio, sul Foro romano, sui Mercati traianei, sulla torre delle Milizie, sulla Casa dei Cavalieri di Rodi e sul lato orientale del Vittoriano. Inoltre dalla via si accede alla basilica dei Santi Cosma e Damiano e alla chiesa di San Lorenzo in Miranda, che riutilizzano, rispettivamente, le strutture del tempio del Divo Romolo e del tempio di Antonino e Faustina; a met\u00e0 circa della strada, sorge la tor de’ Conti. <\/span>
\nA partire dal 1950, vi si svolge l’annuale parata del 2 giugno, che celebra la festa della Repubblica Italiana.<\/span><\/p>\n<\/p>\n
\nSul colle sorge il Palazzo Senatorio, sede del municipio della citt\u00e0 eretto nel 1144. <\/span>
\nIl termine inglese capitol (palazzo che ospita l’amministrazione di un governo), cos\u00ec come il termine capitale (inteso come citt\u00e0 capitale), derivano dal Colle Capitolino. <\/span>
\nLa sua altitudine \u00e8 di 48 m s.l.m. sull’Arx (attuale Basilica di S. Maria in Aracoeli), di 35,9 m s.l.m. nell’Asylum <\/span>
\n(attuale Piazza del Campidoglio) e di 44,7 m s.l.m. sul Capitolium propriamente detto (Palazzo Caffarelli). Una sella, l’Asylum, divideva la sommit\u00e0 settentrionale (Arx) da quella meridionale (Capitolium propriamente detto), una cui propaggine, la Rupe Tarpea, era il luogo da dove venivano fatti precipitare i traditori. Nonostante la sua solida consistenza, il colle \u00e8 composto essenzialmente da tufo, materiale largamente utilizzato dai romani per la costruzione degli edifici, come anche dimostrato dalla presenza di numerose gallerie sotto il colle, conseguenza dell’estrazione del materiale. <\/span>
\nIn epoca antica le pendici del colle rivolte verso il Tevere, il Velabro e la valle del Foro erano molto ripide, e per questo facilmente difendibili, mentre quelle verso Campo Marzio erano meno ripide, permettendo un pi\u00f9 facile accesso alla sua sommit\u00e0, anche per la presenza di una piccola sella che univa il Campidoglio con il colle del Quirinale, che fu tagliata solo in epoca imperiale da Traiano. <\/span>
\nIl Campidoglio, per la sua conformazione fisica, e per la sua collocazione, con l’Aventino e il Palatino baluardo naturale dell’importantissimo guado sul Tevere, si rivel\u00f2 fondamentale per la storia dell’Urbe sin dalle epoche pi\u00f9 antiche. <\/span>
\nSecondo la tradizione romana, il primo insediamento sul colle fu fondato dal dio Saturno (dove pure si trovava un tempio dedicato al dio), nel quale furono accolti i Greci guidati da Ercole. Il Campidoglio dovette essere abitato fin dall’et\u00e0 del bronzo, come provano alcune ceramiche scoperte ai piedi di esso, nell’area di Sant’Omobono e nello scavo presso il cosiddetto Giardino Romano. <\/span>
\nSecondo lo storico Tacito il Campidoglio, come pure il sottostante Foro Romano, furono aggiunti alla Roma quadrata di Romolo da Tito Tazio. Altri lavori sul monte furono posti in essere dal quinto re di Roma, Tarquinio Prisco, il quale vi costru\u00ec l’ingresso trionfale. Il ritrovamento di un teschio durante i lavori della fabbrica del Campidoglio permisero all’indovino Caleno di predire che Roma sarebbe divenuta la prima citt\u00e0 dell\u2019universo. <\/span>
\nAl Campidoglio \u00e8 legato il racconto della presa della rocca ad opera dei Sabini che, guidati da Tito Tazio, attaccarono i Romani, per vendicarsi del Ratto delle sabine. Presa la rocca, grazie al tradimento di Tarpeia, i Sabini impegnarono i Romani in una guerra, che termin\u00f2 solo grazie all’intervento delle donne sabine rapite, ormai spose e madri dei romani. <\/span><\/p>\n<\/p>\n
\nHa un grande valore rappresentativo, essendo architettonicamente e artisticamente incentrato sul Risorgimento, il complesso processo di unit\u00e0 nazionale e liberazione dalla dominazione straniera portato a compimento sotto il regno di Vittorio Emanuele II di Savoia, cui il monumento \u00e8 dedicato: per tale motivo il Vittoriano \u00e8 considerato uno dei simboli patri italiani. Il Vittoriano racchiude l’Altare della Patria, dapprima un’ara della dea Roma e poi, dal 1921, anche sacello del Milite Ignoto. Poich\u00e9 questo elemento \u00e8 percepito come il centro emblematico dell’edificio, l’intero monumento \u00e8 spesso chiamato Altare della Patria. Fin dalla sua inaugurazione fu teatro di importanti momenti celebrativi. Ci\u00f2 ha accentuato il suo ruolo di simbolo dell’identit\u00e0 nazionale. Le celebrazioni pi\u00f9 importanti che hanno luogo al Vittoriano si svolgono annualmente in occasione dell’Anniversario della liberazione d’Italia (25 aprile<\/strong>), della Festa della Repubblica Italiana (2 giugno<\/strong>) e della Giornata dell’Unit\u00e0 Nazionale e delle Forze Armate (4 novembre<\/strong>), durante le quali il Presidente della Repubblica Italiana e le massime cariche dello Stato rendono omaggio al sacello del Milite Ignoto deponendovi una corona d’alloro in memoria dei caduti e dei dispersi italiani nelle guerre. <\/span>
\nIl monumento ha un’ampia valenza simbolica, rappresentando \u2013 grazie al richiamo della figura di Vittorio Emanuele II e alla realizzazione dell’Altare della Patria \u2013 un tempio laico dedicato metaforicamente all’Italia libera e unita, e celebrando \u2013 in virt\u00f9 della tumulazione del Milite \u2013 il sacrificio per la patria e per gli ideali connessi.<\/span><\/p>\n<\/p>\n
\nPiazza Navona, ai tempi dell’antica Roma, era lo Stadio di Domiziano che fu fatto costruire dall’imperatore Domiziano nell’85 e nel III secolo fu restaurato da Alessandro Severo. Era lungo 265 metri, largo 106 e poteva ospitare 30.000 spettatori. <\/span>
\nLo stadio era riccamente decorato con alcune statue, una delle quali \u00e8 quella di Pasquino (forse una copia di un gruppo ellenistico pergameno che si presume rappresentante Menelao che sorregge il corpo di Patroclo), che si trova adesso nell’omonima piazza di fianco a Piazza Navona. <\/span>
\nPoich\u00e9 era uno stadio e non un circo, non c’erano i carceres (i cancelli da cui uscivano i cavalli da corsa) n\u00e9 la spina (il muro divisorio intorno a cui correvano i cavalli) come, ad esempio, il Circo Massimo, ma era tutto libero ed utilizzato per le gare degli atleti. L’obelisco che ora \u00e8 al centro della piazza non si trovava l\u00ec, ma viene dal circo di Massenzio, che \u00e8 tuttora sulla via Appia. <\/span>
\nIl nome della piazza era originariamente “in Agone” (dal latino in agonis, “giochi”) poich\u00e9 lo stadio era usato esclusivamente per le gare di atletica. Anticamente la piazza era concava, si bloccavano le chiusure delle tre fontane e l’acqua usciva in modo da allagare la piazza. <\/span>
\nTra X e XI secolo il Campus Agonis con le sue Cryptas erano interamente di propriet\u00e0 dell’Abbazia di Farfa, per passare nel XIII secolo interamente sotto il controllo del magistrato romano della camera capitolina da destinare periodicamente ad uso ludico, uso che si protrarr\u00e0 fino ad et\u00e0 rinascimentale avanzata quando ancora appare come area adibita ad addestramento cavalleresco e ludi carnevaleschi. In questo breve intervallo la propriet\u00e0 del Circus Agonis risulta frazionato tra proprietari privati ed enti ecclesiastici. <\/span>
\nChe la piazza “in Nagoni” fosse tornata ad essere utilizzata a fini ludici consta gi\u00e0 nella seconda met\u00e0 del XV secolo, durante il regno di Paolo II con il Carnevale e nel 1476, in occasione di una giostra organizzata dalla famiglia di papa Sisto IV nel giorno di San Marco. <\/span>
\nTra il 1810 ed il 1839 nella piazza si tennero le corse al fantino, ossia corse di cavalli montati (che per\u00f2 non avevano parentela con le pi\u00f9 famose corse dei barberi di Via del Corso). <\/span><\/p>\n<\/p>\n
\nAttualmente propriet\u00e0 demaniale dello Stato italiano, dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attivit\u00e0 culturali lo ha gestito tramite il Polo museale del Lazio, e dal dicembre 2019 attraverso la Direzione Musei statali di Roma. <\/span><\/p>\n <\/span>
\nCostruita sulla facciata di Palazzo Poli da Nicola Salvi, il concorso indetto da papa Clemente XII nel 1731 era stato inizialmente vinto dallo scultore francese Lambert-Sigisbert Adam ma successivamente l’incarico pass\u00f2 a Salvi: si dice che il cambiamento fosse dovuto al fatto che il pontefice non voleva affidare l’opera a uno straniero, invece un’altra versione spiega che Adam doveva ritornare in Francia. <\/span>
\nCominciata nel 1732, fu infine affidata nel 1759 a Pietro Bracci aiutato da suo figlio Virginio. I due completarono l’opera, che venne inaugurata nel 1762. <\/span><\/p>\n <\/span>
\nLa colonna \u00e8 dedicata al dogma dell’Immacolata Concezione, stabilito per la Chiesa cattolica nel 1854 dal papa Pio IX, e fu eretta nella zona antistante il palazzo dell’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, perch\u00e9 la Spagna era stato il paese che maggiormente si era adoperato per la definizione del dogma. La struttura \u00e8 costituita da un basamento di marmo, su cui poggia una colonna di marmo cipollino alta 11,81 metri, che sorregge a sua volta una statua bronzea raffigurante la Madonna. <\/span>
\nLa statua \u00e8 opera di Giuseppe Obici, mentre la colonna proviene dagli scavi romani: venne infatti rinvenuta nel monastero di Santa Maria della Concezione nel Campo Marzio nel 1777. Sul basamento sono <\/span>
\nposte altre quattro statue, fatte di marmo, raffiguranti David (opera di Adamo Tadolini), Isaia (di Salvatore Revelli), Ezechiele (di Carlo Chelli) e Mos\u00e8 (di Ignazio Jacometti). Quest’ultima statua fu oggetto di una tipica pasquinata romana: Pasquino gridava alla statua di parlare, ma la statua rispondeva con un sibilo: “Non posso!”. Allora Pasquino gli intimava almeno di fischiare, e Mos\u00e8 replicava: “S\u00ec, fischio lo scultore!”. Il monumento fu inaugurato l’8 dicembre 1857 grazie al lavoro di 220 vigili del fuoco diretti dal Poletti. All’inaugurazione e consacrazione della colonna intervenne lo stesso Pio IX con gran parte della corte pontificia, mentre l’ambasciatore di Spagna – in alta uniforme e in segno di continuit\u00e0 con la dinastia dei Borbone – assisteva insieme a tutti i funzionari dell’ambasciata, tanto che per accogliere tutti davanti alla facciata dell’ambasciata di Spagna fu montata una falsa facciata, ben visibile nella storica foto dell’evento. Dal 1923 ogni anno, in occasione della festa dell’Immacolata, i pompieri di Roma offrono una corona di fiori alla Madonna della colonna e dal 1958 il Papa presenzia regolarmente a questa cerimonia. <\/span><\/p>\n<\/span>Attualmente l’omaggio floreale di piazza di Spagna, sempre accompagnato da una preghiera mariana del Papa, \u00e8 una delle cerimonie religiose pi\u00f9 amate e popolari di Roma. La piazza \u00e8 citata in una famosa poesia di Cesare Pavese, denominata “Passer\u00f2 da piazza di Spagna”, il cui testo \u00e8 stato riportato integralmente su una targa vicino alla sala da t\u00e8 Babington’s. <\/span><\/p>\n
\nLa piazza alla fine dell’Ottocento.La monumentale scalinata di 136 gradini, commissionata dal cardinale Pierre Gu\u00e9rin de Tencin, fu inaugurata da papa Benedetto XIII in occasione del Giubileo del 1725: essa venne realizzata, su in progetto in animo dei sovrani francesi sin dalla met\u00e0 del XVII secolo, grazie a dei finanziamenti francesi a partire dal 1721, per collegare la piazza alla chiesa della Trinit\u00e0 dei Monti di loro patronato. <\/span><\/p>\n<\/p>\n
\nman mano. Tipico della grande architettura barocca era infatti la creazione di lunghe, profonde prospettive culminanti con quinte o sfondi a carattere monumentale. <\/span>
\nNel 1787 Johann Wolfgang von Goethe durante il suo soggiorno a Roma vide i lavori di preparazione per l’installazione dell’obelisco di fronte alla chiesa della Trinit\u00e0 dei Monti voluto dal papa Pio VI: <\/span>\u00abA Trinit\u00e0 dei Monti stanno scavando per gettare le basi del nuovo obelisco; lass\u00f9 il terreno non \u00e8 che materiale riportato dalle rovine dei giardini appartenuti a Lucullo e poi di propriet\u00e0 dei Cesari.\u00bb (Johann Wolfgang von Goethe, Viaggio in Italia) <\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"